Lettera #3
Come ormai avrai capito, la mia storia non è particolarmente colma di certezze... Per riprendere testualmente la scorsa lettera, niente è mai stato chiaro, e oggi aggiungo: a parte
il CUORE
e l'ARTE
A 10 anni la mia mamma (bionda) mi iscrive al conservatorio.
Mentirei se dicessi di essere stata obbligata, ero contenta di suonare e la musica mi piaceva... diciamo che non ricordo di aver insistito tanto, ma sono grata di averlo fatto.
Le medie procedono così, fra un classico episodio di bullismo preadolescenziale e una soporifera lezione di solfeggio.
2010
Liceo artistico, ovviamente.
Per me, almeno.
Sì perchè alla medie ogni prof voleva mandarmi al "suo" di liceo (tranne quella di arte chiaramente, ma era arrabbiata con me perchè una volta avevo copiato 🤡 - è stata la prima e ultima, giuro!) e sebbene io sia sempre stata molto orgogliosa di cavarmela egregiamente in tutto, lì -a 13 anni- ho iniziato a capire che la multipotenzialità sarebbe stata più complessa del previsto.
Fra il liceo (in terza dopo due mesi ho cambiato indirizzo, sempre per via della chiarezza), il conservatorio, la danza (con annessi dilemmi su quale stile scegliere e una frattura al menisco), gli scout, il coro, il lavoro col mio papà, i primi passi nel mondo dell'amore...
sono arrivata in quinta superiore e non avevo idea di cosa fare.
"Farò matematica, mi è chiara, è prevedibile, non mi annoia...
No anzi, psicologia! Parlare con la gente mi piace e le emozioni sono il mio forte!
...però anche filosofia non sarebbe male!
No aspetta, HO TROVATO.
UN'AUDIZIONE.
Per un'accademia di musical!"
Sono entrata, tra l'entusiasmo mio e dei miei esaminatori, ma SPOILER: non sono mai diventata un'allieva.
Il corso aveva un costo troppo alto per la mia famiglia, a somma delle spese necessarie per affrontare i viaggi a Milano e i soggiorni che 8 ore di lezione al giorno avrebbero reso necessari...
Così, amareggiata e più povera che mai (in realtà no, ma mi sentivo così *momento drama*), ripiombo nell'incertezza.
In tutto ciò,
siamo a luglio.
2015
Dal nulla, su instagram, un pomeriggio d'estate, scopro la
scuola internazionale di Comics
Si parla di 10 anni fa, l'illustrazione non aveva il pubblico che ha ora (o forse sì ed ero io ad essere in una bolla di sapone tutta mia), quindi non avevo chiaro di cosa si trattasse e men che meno sapevo che sarebbe diventata la mia strada... ma disegnare mi piaceva (soprattutto dopo tre soffocanti anni di architettura), gli orari mi permettevano di continuare a lavorare e -soprattutto- potevo permettermelo.
Così ho preparato un portfolio, sono salita in macchina con il mio papà e sono finita a Reggio Emilia.
Non so se sono del tutto soddisfatta del mio percorso.
Mi rendo conto -quasi 10 anni dopo- che ho "fatto i compiti" per quasi l'interezza del percorso, senza cercarmi o costruirmi artisticamente...
ma probabilmente doveva andare così.
Non mi dilungo ulteriormente, ma tu nella prossima settimana non dimenticarti dove siamo arrivati!
2018
Un abbraccio,